DOVE VAI SE LE LINGUE NON LE SAI?
Le lingue come lasciapassare per il lavoro e la carriera
Secondo il rapporto Languages for Jobs” curato della Commissione Europea, basato su un questionario mirato ad oltre 500 aziende delle più varie tipologie e dimensioni, le conoscenze linguistiche vanno di pari passo con la competitività sui mercati del mondo globalizzato.
Le aziende più dinamiche (spesso quelle di dimensioni minori) e che stanno rispondendo alla crisi con più efficacia o addirittura non risentendone, sono risultate quelle la cui percentuale di addetti o dipendenti con una buona conoscenza delle lingue è maggiore, rispetto ad imprese meno attente al problema.
In sintesi: conoscere le lingue è un’opportunità di crescita (chi le sa può trovare nuovi lavori, nuovi mercati), al contrario non conoscerle diventa un freno (chi non le sa trova porte chiuse ovunque). Naturalmente l’importanza della conoscenza di una lingua straniera sta tanto nella sua utilità e spendibilità per la ricerca del lavoro quanto nel vantaggio che può dare per chi cerca di migliorare la propria carriera.
In quest'ottica si inserisce la classifica elaborata dal World Economic Forum, basata su una previsione lungimirante, che arriva fino al 2050. Analizzando la relazione tra lingue straniere ed economie competitive, pare che le lingue da studiare, dopo l'inglese, siano il cinese, lo spagnolo, il francese, l'arabo, il russo e il tedesco. Sulla base di queste previsioni, si muove anche il mercato del lavoro.
Per chi vuole rispolverare le conoscenze linguistiche il CESCOT ha in programma vari corsi. I corsi sono “interattivi” e prevedono attività di lettura, scrittura, visione di film, consultazione di dizionari on line, etc.
INGLESE - Livello base
INGLESE - Livello pre-intermedio
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